Principio e obiettivo di fondo
Alla base di tutte le proposte di programma che andremo ad elencare, c’è un fondamentale principio di fondo: I Figli non sono una scelta privata, ma un bene comune da tutelare, salvaguardare e promuovere, alla luce delle drammatiche conseguenze dell’inverno demografico in cui stiamo entrando e di cui sentiamo solo le prime avvisaglie. Prima riusciremo ad adottare politiche a favore di Bambini, Giovani e Famiglia, prima riusciremo a contrastare i devastanti effetti dell’invecchiamento della popolazione. Se vogliamo garantire gli attuali livelli di welfare (in particolare sanità e pensioni), non c’è più tempo per pensarci: dobbiamo agire ora, e subito.
Cominciando innanzitutto con un obiettivo di fondo ambizioso, ma, come ci dimostra la Francia, raggiungibile: un indice di fecondità di 2 figli per donna, necessario per mantenere in equilibrio demografico la società. L’indice di fecondità a Parma è di 1,41 figli per donna, in Italia 1,35, in Francia poco sotto il 2. Come ottenere questo risultato? Non certo obbligando alla maternità chi non vuole fare figli (nel pieno rispetto delle loro scelte), ma bensì aiutando le coppie ad avere il numero di figli che desiderano, attraverso la creazione di tutti i presupposti (economici, logistici, sociali e culturali) necessari e la rimozione dei (tanti) ostacoli che oggi impediscono di avere il numero di figli desiderati (in base alle indagini Istat, in Italia superiore ai 2 figli per coppia).
Una volta fatto proprio il principio e l’obiettivo di fondo, il resto del programma rappresenta la modalità operativa per il loro raggiungimento.
Di seguito riportiamo in maniera sintetica le proposte, secondo uno schema che segue i cicli della Famiglia. Per un’analisi più approfondita e dettagliata si rimanda alle sezioni analitiche, facilmente raggiungibili con i link di collegamento.
Le proposte per la Ri-Nascita di Parma: i cicli della Famiglia
Il primo step è relativo alla creazione delle condizioni affinché una coppia possa decidere di costruire di fare famiglia. I presupposti principali sono la certezza di un posto di lavoro, e la disponibilità di una casa accessibile economicamente.
Il lavoro per i giovani e la casa per le giovani coppie diventano quindi priorità su cui l’amministrazione deve intervenire;
Il secondo step riguarda la nascita del primo figlio. La principale problematica riguarda la conciliazione tra tempi di lavoro e Famiglia, unitamente ad una adeguata offerta di servizi per la prima infanzia (nidi e materne). Conciliazione lavoro-famiglia, Asili e Bonus alternativo rappresentano gli ambiti in cui entrare in azione con misure efficaci;
I figli successivi al primo, oltre a ampliare le problematiche relative ai tempi di conciliazione lavoro e famiglia, comportano una ulteriore perdita di potere di acquisto da parte della famiglia. Diventano quindi importanti le politiche comunali volte alla riduzione delle tariffe, al sostegno del reddito e al recupero del potere di acquisto.
In particolare, bisogna intervenire con una riduzione delle tariffe e imposte con l’introduzione del Fattore Famiglia, ma anche con interventi volti al sostegno al reddito famigliare e al recupero del potere di acquisto delle famiglie;
Uno dei compiti principali della Famiglia è quello di cura, in particolare verso gli anziani e i disabili. Questo compito, oltre ad essere svolto mediamente con grande qualità (leggi: amore), ha dei costi per la Società notevolmente più bassi di quelli a cui si andrebbe incontro affidando questi compiti a delle società private; è il principio della sussidiarietà, che si esplicita anche attivando reti di mutuo aiuto tra le famiglie.
Questo passa attraverso il riconoscimento della Famiglia come risorsa primaria del welfare e favorendo le Famiglie in rete, ma anche intervenendo nelle situazioni di fragilità attraverso il contrasto alla Ludopatia, alla Tratta delle Donne, con il Fondo di Garanzia per le Famiglie in difficoltà e con l’introduzione della figura dei Mediatori Famigliari.
A livello istituzionale, dovrà essere previsto:
– uno specifico assessorato ai Bambini, Giovani e Famiglia
– l’introduzione di una Consulta comunale dei Giovani
– l’introduzione del V.I.F. (Valutazione di Impatto Familiare)
– la sottoscrizione di appositi protocolli con la Provincia di Trento ed il Forum delle Associazioni Familiari, per ottenere la certificazione di ‘Comune Amico della Famiglia’
– l’introduzione di referendum consultivi, introducendo il principio di un figlio, un voto, per riconoscere anche ai bambini una rappresentatività politica.