Il Benessere di ogni Società si misura anche in funzione della solidità delle fondamenta su cui poggia, e sulle sue prospettive di futuro.
La Famiglia costituisce il pilastro fondamentale su cui poggia la nostra Società, il cui futuro è rappresentato dai Bambini e dai Giovani. Ma è un dato di fatto che oggi i Bambini, i Giovani e la Famiglia vengono sempre più dimenticati ed emarginati, con evidenti risultati. E’ solo ripartendo da loro, che possiamo costruire una società e una città migliore.
Bambini e Giovani: il futuro della Comunità
Nel 1961 in Italia nascevano più di 1mln. di bambini. Nel 2016 sono nati solo 474 mila bambini, il numero più basso dall’Unità d’Italia (1861) ad oggi.
Il trend però è destinato a continuare in maniera critica. Considerato che in Italia il numero medio di figli per donna è pari ad 1,34 (in assoluto uno dei più bassi al mondo, e largamente inferiore a 2,1 che garantirebbe l’equilibrio demografico), e che il numero di donne fertili in grado di fare figli è fortemente ridotto, le previsioni dei demografi ci dicono che siamo entrati in un loop demografico dalle conseguenze drammatiche. Il demografo Giancarlo Blangiardo ha stimato che, con gli attuali trend in corso in questi anni, nel 2031 non nasceranno più bambini in Italia!
Nel 2015, per la prima volta in 90 anni, la popolazione italiana è iniziata a diminuire: -142 mila nel 2015, -86mila nel 2016; e questo, anche considerando i flussi migratori. L’Istat aveva previsto nel 2011 tre diversi scenari demografici: uno positivo, uno medio (con cui vengono costruite attualmente tutte le simulazioni pensionistiche e sul welfare), e uno negativo. Quest’ultimo prevedeva un aumento della popolazione fino al 2025, per poi gradualmente calare. I recenti dati non solo hanno anticipato di 10 anni le previsioni più negative, ma hanno anche dato una chiara indicazione che tutte le previsioni previdenziali e di welfare si basano su dati superati, con la conseguenza che l’attuale sistema pensionistico e, soprattutto, sanitario, è destinato a breve ad essere insostenibile. Oggi infatti abbiamo due lavoratori per ogni pensionato; quando la generazione del baby boom andrà in pensione (fine anni ‘50, anni 60, inizio anni ‘70), il rapporto si invertirà. Il risultato sul welfare è facile da prevedere. Nei giorni scorsi sono uscite le previsioni demografiche aggiornate sui dati del 2016, che evidenziano in maniera drammatica come in soli 5 anni siano drasticamente peggiorati i trend relativi al calo e all’invecchiamento della popolazione.

Previsioni 2011-2065

Previsioni 2016 – 2065
Investire sui Figli, e, quindi, sulla natalità, è fondamentale per invertire il trend demografico e garantire un futuro al nostro Paese.
Ma per investire sui Figli, bisogna prima investire sui Giovani.
La popolazione ‘core’ è costituita dai giovani dai 20 ai 39 anni. Questa è l’età in cui si dovrebbe entrare nel mondo del lavoro, in cui si fa Famiglia, in cui nascono i Figli, in cui vengono effettuati gli acquisti più impattanti sul PIL (acquisto della macchina, acquisto della casa); ma è anche l’età più produttiva in termine di innovazione, nuovi brevetti, nascite di nuove aziende. In parole povere, questa generazione rappresenta il ‘motore’ dell’economia e della società. In Italia, la popolazione ‘core’ è calata dal 1998 ad oggi di ben 4 mln. di unità, con le inevitabili conseguenze sul PIL. Non è un caso che dall’inizio del millennio il PIL italiano ha visto una forte contrazione della crescita, andando anche in negativo.

Generazione Core 20-39 anni – Italia

Generazione Core 20-39 anni – Parma
Questi dati ci indicano in maniera chiara ed inequivocabile che bisogna investire pesantemente sui Bambini e sui Giovani, e considerare i Figli un bene pubblico, da tutelare, e non una scelta privata. Per garantire nel medio e lungo termine il futuro della nostra Società e la sostenibilità del sistema del welfare. Ma anche per contribuire nell’immediato alla crescita del PIL, perché tutte le misure a favore dei Bambini, dei Giovani e della Famiglia hanno delle immediate ripercussioni positive sulla crescita economica.
Famiglia, pilastro della Comunità
La Famiglia è il principale ammortizzatore sociale, per i suoi insostituibili ruoli che svolge quotidianamente, in maniera totalmente gratuita e con enormi benefici per tutta la Comunità.
Innanzitutto svolge una funzione procreativa, sempre più importante in una popolazione, già anziana, che è destinata ad un progressivo ulteriore invecchiamento.
Ha poi una fondamentale funzione assistenziale, di cura, allevamento e solidarietà sociale, verso i bambini, le persone ammalate, i disabili e le persone sole, che nessun servizio pubblico può sostituire.
Svolge un’altrettanto importante funzione educativa primaria e di base, capace di sviluppare tutte le potenzialità dell’essere umano, in un clima di serenità, apertura di vita, fiducia e sicurezza.
In una società caratterizzata dalla crisi economica e da una sempre maggiore maggiore mancanza di sicurezza, la Famiglia diventa un importante baluardo grazie alla sua funzione economica e alla funzione di protezione dai pericoli esterni.
La Famiglia,con la sua funzione socializzante è la prima palestra di socialità dei bambini, che imparano a convivere con gli altri componenti del nucleo familiare; svolge infine una funzione di trasmissione culturale e di sostegno nelle avversità.
Nessun soggetto pubblico o privato è in grado di sostituire la Famiglia in queste funzioni con la stessa qualità; ma anche se lo facessero, avrebbero dei costi infinitamente più elevati. Ecco perché investire sulla Famiglia è la soluzione socialmente ed economicamente più vantaggiosa per la Comunità.
Bambini, Giovani, Famiglia e povertà relativa
La dimostrazione della mancanza di politiche a favore di Bambini, Giovani e Famiglia, viene evidenziata puntualmente ogni anno dall’Istat. L’Istituto certifica il costante peggioramento di queste categorie, che maggiormente soffrono non soltanto la crisi economica, ma anche lo stesso fatto di essere sempre ai margini delle scelte politiche. Questi due grafici che seguono, evidenziano un aspetto positivo: la lotta alla povertà è stata indirizzata con successo verso le fasce più anziane. Ma, purtroppo, evidenzia anche come, a pagarne le conseguenze, siano proprio i giovani e le famiglie con più figli:
La necessità di misure efficaci a favore di Bambini, Giovani e Famiglia è finalizzata quindi non soltanto ad un investimento sul futuro, per il bene della società, ma anche a garantire una maggiore equità sociale, che oggi è palesemente assente.
Ulteriori approfondimenti li potete trovare nel documento dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose nell’articolo che trovate al seguente link.